lunedì 21 novembre 2011

60 anni insieme: una tradizione che si rinnova

La storia del Cocchetti
Intervistando la mia mamma (ex alunna della scuola) ed alcune suore...

Negli anni '70 nelle aule c'erano più di trenta alunni, poi è entrata in vigore una legge che vietava di avere così tanti ragazzi per classe.
Nella scuola oltre alla media c'era anche l'Istituto Professionale, dove insegnavano alle ragazze "il lavoro d'ufficio": varie ditte venivano a richiedere le diplomate più capaci.
Le gite con i genitori non erano frequenti come adesso; dopo la scuola c'erano gruppi parascolastici, in cui le femmine lavoravano all'uncinetto, ricamavano e cucivano, invece i ragazzi facevano sport o venivano aiutati dalle suore a svolgere i compiti.
A Natale la festa si faceva invitando anche scuole esterne.
Al posto del terrazzo c'era il giardino, curato dal Signor Casalis; c'erano piante di albicocche, mele, pesche, agrumi vari ed arbusti.
Durante l'estate le suore portavano i ragazzi al mare a Ceriale o a Temù e poi a Villa Dalegno.
Allora le classi avevano i banchi di legno e le lavagne a gessetto; d'estate  si faceva disegno nel giardino, dove c'era anche una grotta con la statua della Madonna; invece d'inverno si disegnava dove ora c'è l'aula rossa.
Al posto dell'aula di informatica c'era l'aula di dattilografia, dove le ragazze imparavano ad usare la macchina da scrivere.
Nel 1970 non si faceva ancora la festa missionaria.
Nella mensa cucinavano le suore per quasi cento alunni della materna ed altrettanti delle elementari.
A volte durante le ore di scienze si utilizzavano le piante del giardino per far vedere agli alunni il cambiamento delle stagioni; nell'attuale aula blu c'era il refettorio, dove mangiavano le suore dopo aver cucinato per gli scolari.

Marco Maggi (II B)

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