Sic, sarai sempre nei nostri cuori!
Nonostante fosse una domenica mattina molti ragazzi erano già incollati davanti alla tv a guardare il Moto Gp. Scommetto che erano lì per il per il "Doctor" e il "Sic" più che per il motociclismo e non immaginavano assolutamente la tragedia che stava per accadere. Ci ha colti di sorpresa e ci ha spiazzati tutti, anche coloro che non tifavano per lui. Marco Simoncelli aveva 24 anni e ci ha lasciati così, in quella maledetta mattina d'autunno e ha creato un vuoto enorme. E' morto durante l'incidente svoltosi alla seconda curva del circuito di Sepang,in Malesia, che ha visto cinvolti anchei piloti Colin Edwards e Valentino Rossi. I momenti più dolorosi sono stati quelli appena dopo l'accaduto: noi telespettatori ci culliamo nella speranza che non sia niente di grave solo un incidente che a volte capita nel motociclismo, ma ci sono delle eccezioni dove il pilota perde la vita e questa è una di quelle. Ciò che rimane in mente per chi lo ha visto sono le immagini dell'incidente, Marco che in tutti i modi cerca di recuperare l'errore della curva, forse ha pensato che poteva "tenerla", forse poteva rimediare, ma i forse non fanno la storia e come non fanno la storia non salvano la vita.
Per i genitori è un dolore ancora più grande, la perdita di un figlio: una cosa molto difficile da superare, anzi forse che non si supera mai.
I soccorsi sono praticamente inutili, Marco ci ha lasciato per sempre; rimane una grande amarezza, un'immensa rabbia, mentre la coscienza incalza ancora: "Forse sarebbe stato meglio non fare il motociclista?", ma in fondo se per paura di inciampare non scendessimo dal letto ogni mattina per abbracciare la vita con la fatica del lavoro ed il sogno dei nostri desideri, non sarebbe la stessa cosa che morire trecentosessantacinque giorni all'anno in quella curva?
Ciao Sic,
che noi tutti possiamo avere il tuo stesso coraggio e scendere dal letto!
Dario Zerbino (2°A)
Nessun commento:
Posta un commento