mercoledì 28 marzo 2012


Incontro-testimonianza con i ragazzi della Comunità Cenacolo di Suor Elvira
DAL BUIO ALLA LUCE
Il giorno 16 marzo 2012 le classi III e IV liceo hanno avuto la possibilità di incontrare tre testimoni della casa di recupero "Il Cenacolo". L'iniziativa è stata proposta a noi ragazzi da Don Martino, professore di religione del liceo, ed è stata accettata in modo curioso e costruttivo. Questo incontro è iniziato con un breve filmato in cui si presentava la comunità composta da più sedi dislocate in tutto il mondo. Madre Elvira Petrozzi fin da piccola, aveva il desiderio di aiutare i giovani in difficoltà e per questo motivo iniziò a restrutturare una casa abbandonata sulla collina di Saluzzo, una cittadina in provincia di Cuneo. Da lì a poco nacque una vera e propria comunità, all'interno della quale grazie alla fede e a tanta buona volontà molti giovani riuscirono a realizzare il proprio sogno cioè "Ricominciare a vivere".  Questo percorso di cambiamento nei confronti della vita e della fede non è affatto semplice e ce lo hanno sottolineato molto Michele, Tecla e Raffaella, i nostri tre testimoni. Questi tre ragazzi ci presentarono la loro storia, fatta di scelte sbagliate e di errori che li portarono a un "tunnel buio" dal quale, senza la luce della fede non sarebbero riusciti a salvarsi. Diversamente dalle altre case di recupero, caritas, centri di ascolto e associazioni di beneficenza, la comunità "il cenacolo" non accetta sovvenzioni dallo Stato proprio perchè Madre Elvira crede in modo molto rigoroso alla provvidenza. Questo sentimento di fede che porta alla provvidenza è risentito molto anche nei nostri testimoni i quali hanno cercato di spiegarci che per loro è fondamentale chiedere a Dio tutto ciò che è strettamente necessario e che solo Lui sarà in grado di aiutarli. Ovviamente è molto difficile per noi ragazzi capire totalmente questo senso di provvidenza, ma, come ha sottolineato Michele, anche lui prima di entrare in questa comunità trovava difficili questi argomenti e non riusciva a credervi totalmente. Questa esperienza è stata per noi ragazzi molto significativa e toccante e ha fatto capire a molti di noi cosa significa affrontare la vita reale in modo superficiale, non coscienzioso e privo di fede.
Veronica Guercio 4° liceo

I-II-III liceo per due giorni in oratorio

Due giorni di convivenza
Vita comune
Esperienza di fede e di vita insieme
Giovedì 15 e venerdì 16 marzo, insieme alle classi seconda e terza liceo, abbiamo vissuto un'esperienza di vita comune presso l'oratorio di Don Martino; con noi c'erano il prof. Colombo, la prof. Ferrante, suor Elide, don Martino e, in seguito, la prof. Casella.
Alla sera del giovedì ci siamo incontrati lì e nell'attesa che arrivassero tutti, ho giocato a calcio con i miei compagni di seconda, sono caduto e mi sono graffiato le mani.
Dopo la partita abbiamo cenato e riso in allegria, gustando le pietanze che ognuno aveva preparato e portato da casa.
Successivamente abbiamo visto un film, Cindarella man, che è stata commovente ed emozionante; finito questo abbiamo pregato e hanno assegnato i posti per dormire: a me è toccato dormire sul pavimento duro come il cemento armato e freddo come i ghiacci dell'antartide.
Alle 7:00 del giorno dopo, ero "sveglio", mi sono preparato per andare a scuola e poi abbiamo fatto colazione. Dopo le lezioni, siamo ritornati a piedi all'oratorio e, sfinito, mi sono servito da mangiare e ho iniziato a nutrirmi.
Il pomeriggio abbiamo giocato a calcio e poi a cricket e mi sono divertito tantissimo anche se faceva abbastanza caldo.
La sera ci siamo recati in una casa famiglia presso i signori Senes che ci hanno raccontato come è avere bambini in affido e perchè lo fanno: sono stato colpito dalla loro determinazione e dal fatto che non hanno avuto nè rimpianti nè ripensamenti dopo la loro scelta.
La cena è stata molto divertente e, dopo di che, con don Martino, Gianstefano, Francesco e Alessio, che parlava sempre, siamo tornati all'oratorio in automobile.
E' stata un'esperienza molto bella e divertente e anche significativa perchè ho conosciuto una nuova realtà come l'affido.
Alex Meynier 1° liceo
Maledizione Maya? Può darsi.
2012!? VERO O FALSO?
Esisterà ancora la terra dopo l'esplosione apocalittica?
Secondo la leggenda Maya, il 21 dicembre 2012 avverrà la fine del mondo, "la colossale esplosione" che porrà fine ad ogni forma di vita sulla NOSTRA terra.
La civiltà dei Maya, per contare gli anni, utilizzava stelle e pianeti: il “GRANDE CONTO”, basato sui movimenti di VENERE.
Essi divisero il tempo in una serie di cicli e ognuno di questi durava 1 milione e 872.000 giorni.
Quello in cui stiamo vivendo ha avuto inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e finirà nella data della fine, in cui ci saranno inondazioni, terremoti e incendi: uno scenario simile alle profezie del NUOVO TESTAMENTO.
Però ci sono varie teorie al riguardo: una di queste immagina il probabile spostamento dell'asse terrestre, che innalzerebbe di molto le temperature e muterebbe qualsiasi cosa sulla terra, come il ritiro delle acque verso i poli e di conseguenza i mari che si trasformano in deserti.
Gli scienziati hanno espresso diversi commenti che condividono o sono contrari alla “profezia”, tra i quali Gianfilippo De Antis, vulcanologo, che sostiene che “la probabilità matematica di un' eruzione di grande portata durante questo secolo è inferiore allo 0,1%”.
Comunque la maggior parte della popolazione non ci crede e definisce questo fatto una LEGGENDA METROPOLITANA, anche se i più superstiziosi la pensano in modo diverso.
A parer mio, come di molte altre persone, è un evento impossibile, che non potrà mai accadere, anche perché i Maya avevano predetto la fine del mondo già nel 2000.
Immagino che ci siano alcune persone che lo descrivono come un modo che ha il Signore per esprimere il Suo giudizio sugli umani.
BOH, aspetteremo quel giorno con trepidazione!
Andrea Meda (2°B)